La cucina valdostana celebra il "Lard d'Arnad"

Grande protagonista delle tavole valdostane, il “lard d’Arnad” nasce in un piccolo paese della bassa valle d'Aosta ed è l’unico lardo europeo a denominazione di origine protetta .
Il suo sapore ricorda le erbe usate nella salamoia: ogni fetta è bianca al taglio, con possibile leggero strato di carne e cuore leggermente rosato. Viene conservato in appositi contenitori (doïls) di castagno, rovere o larice. Nel primo inventario del Castello di Arnad, del 1763, si trova già indicazione della presenza di quattro doïls all'interno della cucina. La tradizione insegna a consumare il lardo su una fetta di pane di segale, abbrustolito in teglia con aglio e spalmata di miele, il tipico bocon du diable!

Realizzato secondo una ricetta che da secoli gli artigiani si tramandano, il lardo di Arnad viene celebrato per il 46/o anno con una festa ad hoc: la “Féhta dou lar” (festa del lardo).
La festa si svolge dal 27 al 30 agosto a Arnad (AO), in località la Keya, in una radura che ospita piccoli chalet in legno, decorati per l’evento con fiori e panni di canapa ricamati.


CONTATTI
“Féhta dou lar”, 27-30 agosto 2015, Arnad (AO)
www.festalardo.it
info@festalardo.it, festalardo@gmail.com

Alma Mater di Yuval Avital: un omaggio all' archetipo della madre nutrice

Dall’8 luglio al 29 agosto 2015 la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano ospita un evento artistico unico nel suo genere: ALMA MATER, la nuova imponente creazione multimediale di Yuval Avital, in dialogo con un’inedita versione de IL TERZO PARADISO di Michelangelo Pistoletto.

Un’opera di forte impatto sensoriale, quadro allegorico di 1200 metri quadri a metà tra installazione e performance, che mette in dialogo tra loro e crea uno straordinario connubio di eccellenze creative: dall’universo icono-sonoro di Avital al simbolo artistico di Pistoletto; dal gesto aggraziato di leggendarie étoile del Teatro alla Scala come Liliana Cosi e Oriella Dorella a quello sapiente di donne che tessono il merletto di Cantù; dalle installazioni site-specific di luci create da Enzo Catellani a quelle sonore realizzate da Architettura Sonora.
Forti identità ben riconoscibili che pur si armonizzano in un visionario unicum artistico ispirato all’archetipo della madre nutrice, per offrire ai visitatori un intenso viaggio poetico e di scoperta.

La partitura sonora è stata resa possibile grazie al supporto scientifico e i contributi di numerosi centri di ricerca e musicologici nel mondo.
In Italia sono stati il LEAV – Laboratorio di Etnomusicologia e Antropologia Visuale dell'Università degli Studi di Milano e l' AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia a collaborare.
In particolare l'Archivio AESS ha contribuito mettendo a disposizione il ricco repertorio femminile della tradizione orale lombarda. Filastrocche, fiabe, ninne nanne raccolte fin dai primi anni di attività dell'Archivio e che nell'opera Alma Mater trovano una collocazione inedita e poetica. 

Non solo patrimoni sonori.
Altro protagonista dell'imponente creazione è il sapere artigianale espresso dalle merlettaie al tombolo canturine, la cui pratica è stata documentata all'interno dell'Inventario Intangible Search. La comunità è stata coinvolta per simboleggiare odierne Parche col tombolo che tessono instancabili, attraverso l’opera, i fili di un pizzo collettivo e unico. 

L’intero evento è prodotto da Maga Global Arts, factory di performing arts che promuove interculturalità e transdisciplinarietà in Italia e oltre, in collaborazione con Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Architettura Sonora, Catellani&Smith.
Col patrocinio di EXPO 2015 e Regione Lombardia, ALMA MATER è parte del palinsesto di Expo in Città.

8 luglio – 29 agosto 2015 | Cattedrale della Fabbrica del Vapore, Milano
www.almamater.info

A EXPO 2015 Conferenza Stampa della 12ª Biennale Internazionale del Merletto

La 12ª Biennale Internazionale del Merletto di Cantù sceglie gli spazi di EXPO 2015, Padiglione Italia, per comunicare i contenuti della prossima Biennale prevista dall’11 al 25 ottobre a Cantù.
Tante le novità di questa edizione che ha come protagonista assoluto un complemento d’arredo tipico della ritualità alimentare italiana ed elemento essenziale della raffinata produzione in merletto: la tovaglia.
La tovaglia, con pizzi e ricami, bene interpreta il tema della Grande Esposizione, indagando la sua funzione che va oltre il valore estetico. “La tovaglia è la bellezza che siede a tavola, nutre lo spirito, da gioia agli occhi e suscita stupori alla mensa dell’uomo”.
A parlarne saranno le merlettaie stesse insieme alla Presidente del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, Renata Casartelli, organizzatore e promotore dell’evento. Non solo.
Si parlerà anche di “pizzi d’autore”, esclusivi pezzi unici raccolti nella sezione Merletti&Design, un progetto di valorizzazione che prevede l’esecuzione di merletti firmati da grandi designer. Per la 12ª Biennale saranno i creativi internazionali Patricia Urquiola, Luca Scacchetti, Alessandro Mendini e Ugo La Pietra ad interpretare il tema della tovaglia.

Il merletto è espressione del “saper fare” del territorio canturino, documentato nell’Inventario del Patrimonio Immateriale di Regione Lombardia.

CONFERENZA STAMPA
25 giugno 2015 – ore 11:00
EXPO 2015 – presso Padiglione Italia, Cardo Nord, Ufficio Como Business Center

Pani: dal campo al forno

Cinque temi per la rassegna “Voci, gesti, culture dell'alimentazione “ evento dedicato alle culture dell'alimentazione, curato dal MEAB, Museo Etnografico dell'Alta Brianza.

Cinque incontri che si legano a produzioni alimentari significative del territorio brianzolo, scelte per il loro significato storico e antropologico: gli orti, la pesca, i pani, i frutti e il maiale. Le ricerche riguardano tradizioni, conoscenze e tecniche produttive, ma pongono anche l'accento sulle innovazioni che mirano a far conoscere prodotti nuovi ad un numero crescente di possibili consumatori. Ogni incontro permette di approfondire le ricerche locali, svolte dagli studiosi che collaborano con il museo, ma anche di allargare le prospettive di riflessione antropologica e storiografica grazie all'intervento di alcuni esperti d'eccezione.

Il prossimo appuntamento è fissato per:
domenica 21 giugno, alle ore 15 “Pani: dal campo al forno”
Un viaggio alla scoperta delle tecniche di panificazione di questo alimento dai notevoli significati simbolici, guidato da Rosalba Negri e dall'esperto in scienze agroalimentari ed etnografiche Gaetano Forni, con la testimonianza preziosa del galbiatese Ermenegildo Gasperini, panificatore in gioventù.

Info: MEAB Museo Etnografico dell'Alta Brianza
 

Il Museo Poschiavino inaugura il nuovo allestimento sull’agricoltura

Il 14 giugno 2015 il Museo Poschiavino inaugurerà il nuovo allestimento sull’agricoltura, grazie anche al sostegno di E.CH.I.

L’allestimento si avvale delle preziose collezioni del Museo, in particolare degli oggetti raccolti da Romerio Zala negli anni Sessanta e che rappresentano circa la metà dell’inventario. La maggior parte degli oltre 800 oggetti erano già esposti nella rimessa al pian terreno del Palazzo de Bassus-Mengotti. Ora il loro numero è stato ridotto mantenendo comunque il carattere enciclopedico della mostra. I vari temi sono stati ordinati per sezioni e messi in maggiore risalto grazie a una nuova scenografia. Una serie di schede – in tutto quasi 20 pagine di testo suddiviso in piccole porzioni – permettono di approfondire i temi e capire quanto è esposto. Territorio, lavoro, prodotti e sapere di un tempo rivivono così nei locali del museo.

La realtà raccontata da questi oggetti si allontana, però, inesorabilmente dal vissuto e ridarle significato è la grande sfida cui i musei etnografici sono confrontati. Il Museo poschiavino ha capito la sfida che è direttamente legata alla sua legittimazione e al suo mandato: ci vuole un modo nuovo per raccontare la tradizione.
Il progetto ne è una risposta. Un’opera corale a cui non hanno partecipato solo i volontari del Museo. L’architetto di Milano Fulvia Premoli, una specialista con grande esperienza espositiva, ha organizzato lo spazio e studiato la presentazione. I lavori da falegname ed elettricista sono stati eseguiti da due aziende locali. Anche per i contenuti, le traduzioni e la grafica ci si è avvalsi di collaboratori in valle. Con il giornale online Il Bernina, sono stati realizzati otto ritratti di protagonisti odierni della produzione alimentare; un contributo che permette di vedere come la tradizione si evolve e continua a vivere.
In collaborazione con il Museo di Tirano è nata poi un’istallazione video che presenta il territorio nello scorrere delle stagioni. I video, che verranno completati entro l’autunno, sono opera di Luca Boriani e Sabrina Basilico. Ai video odierni si associano i filmati storici di Plinio Tognina che ritraggono le attività rurali negli anni Sessanta.

L’allestimento è stato reso possibile  grazie al sostegno di:
Promozione della cultura dei Grigioni, ECHI, Comune di Poschiavo, Comune di Brusio, Regione Lombardia,Werner Siemens-Stiftung,  Sophie und Karl Binding Stiftung, Ernst Göhner Stiftung, Lions Club Poschiavo, Stiftung Stavros Niarchos, Bio Grischun, Bata Schuh Stiftung, Repower, Banca Cantonale dei Grigioni, Willy Muntwyler Stiftung, Stiftung Jacques Bischofberger, Dr. Martin Othmar Winterhalter Stiftung, Associazione Agricola Poschiavo, Pgi Valposchiavo.

Contatti
Museo Poschiavino
Locandina

Concerti per campane: un patrimonio vivo fra tradizione e performance pubblica

Ricchissimo il programma di concerti campanari eseguiti manualmente, organizzati per onorare il mese mariano.
Protagonista assoluta è la musica per campane delle Campane e campanari bergamaschi, una fra la più interessanti pratiche musicali della penisola italiana.
Un patrimonio vivo, in fase di piena riscoperta e rivalutazione sotto il profilo storico, sociale e culturale.
In prima linea è la Federazione Campanari Bergamaschi, un’Associazione di volontariato in ambito culturale che si propone di tutelare la tradizione delle campane, di catalogare, proteggere e salvare gli impianti manuali ancora esistenti nella provincia, di divulgare l'interesse verso la musica campanaria e di collaborare con enti interessati al recupero della tradizione. Insieme alla Federazione lavora un’entusiasta rete di scuole che sostengono la trasmissione dell'antica “musica dei bronzi”, rigenerandola costantemente con le forze dei giovani, attratti dalla possibilità di potersi esprimere attraverso strumenti imparati ad orecchio.

Una realtà che aveva perso il suo contorno sociale di stampo sette-ottocentesco ma che ha mantenuto intatto il desiderio di esprimersi nell’ambiente, il gusto per i monumenti e per il suono dello strumento musicale.
E soprattutto un patrimonio culturale di natura  pubblica che crea vere e proprie performance sonore nell’ambiente. E nel rispetto della comunità che lo ascolta.
A tutti gli effetti un gesto artistico sorprendentemente contemporaneo.

Fra le ultime iniziative segnaliamo:
1. Documentario Bells of Europe-Campane d’Europa, ideato da Padre Germano Marani (docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma). La Scuola di Roncobello è coinvolta nella coproduzione TV Vaticana – Rai Cinema
3. Giornata campanaria a Bienno, il 16 maggio, con la partecipazione alla trasmissione di Rai2 ‘Mezzogiorno in famiglia”


Campane e campanari nella provincia di Bergamo, è un patrimonio culturale immateriale lombardo documentato nell’Inventario Intangible Search

Per info: 
luca.fiocchi@libero.it

Programma concerti maggio 2015

Federazione Campanari Bergamaschi
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Una rete italiana del merletto per la Candidatura UNESCO

Nella foto: il Presidente Renata Casartelli con gli architetti L.Scacchetti e A. Branzi (gentile concessione di: Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù)

Venerdì 27 e sabato 28 marzo a Bolsena (VT) si è tenuta la presentazione della costituente rete dei saperi tradizionali del merletto italiano. Un incontro nazionale per discutere sul programma di candidatura del merletto italiano a patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Oltre a quello di Bolsena, fanno parte della costituente rete i comitati per la promozione del merletto di Bologna, Cantù, Chiavari, Forlì, L’Aquila, Latronico, Meldola, Orvieto, Varallo Sesia e Venezia.
Un&##39;iniziativa che interessa dunque anche la Lombardia con il noto merletto canturino, già protagonista di alcune attività di valorizzazione sostenute dal progetto E.CH.I.

Abbiamo incontrato la Presidente del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, Renata Casertelli, per conoscere le impressioni del territorio su questa prestigiosa possibilità.

Come sta reagendo la comunità di merlettaie brianzole all’ idea di “correre” insieme ad altre merlettaie?
“Da tempo i Comuni di Cantù e  di Novedrate tentano di approciare il processo di candidatura UNESCO. Diverse iniziative erano state condotte già nel 2012 ma non hanno mai portato gli esiti desiderati.
Forse la strada di una rete italiana del merletto è quella giusta. Ma bisogna fare attenzione a non perdere le specificità del nostro lavoro. La nostra unicità”.

L’UNESCO richiede azioni partecipative, dossier dettagliati e un provato lavoro di trasferimento della pratica. Siete pronte?
“Siamo giunti alla 11° Biennale del Merletto e in questi 20 anni con il lavoro delle Esposizioni non abbiamo mai smesso di documentare, monitorare, censire, stimolare il territorio sulla pratica del merletto e sul suo futuro. L’ultima inziativa di “Merletti e Design”  è la prova della contemporaneità di questo “saper fare” che per noi vuol dire anche benessere, stare insieme, creare. Tutti i cataloghi sono bilingue e ci siamo sempre aperti al dialogo con le merlettaie di tutta l’ Europa. Tutto questo porteremo all’UNESCO”.

Quello che è certo è che partendo dall'eccellenza italiana si può arrivare a diverse culture, in una dinamica di scambio ed incoraggiamento al dialogo interculturale:
dall'Italia alla Slovenia, da Cipro al Giappone, tutti paesi legati dal filo del merletto…

Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù
 

Multimedia Performance E.A.T. il 23 aprile a Milano

Secondo appuntamento per la performance multimediale E.A.T. Etnografie Alimentari Transfrontaliere. Dopo il debutto svizzero a Poschiavo (Cantone Grigioni), la performance arriva a Milano, proprio una settimana prima dell'inaugurazione di EXPO2015 Nutrire il Pianeta. 

La cultura alimentare di frontiera è raccontata attraverso una performance che mette in scena voci, racconti orali, immagini, suoni, testi, musiche tradizionali e composizioni originali rielaborate attraverso l’uso creativo di narrazione, antichi saperi e nuove tecnologie, video in tempo reale, strumenti musicali tradizionali, pietre sonore e live electronics. Con la regia di Maria Elisabetta Marelli e la direzione artistica di Diego Ronzio.

ll progetto E.A.T. sperimenta, attraverso tecnologie multimediali e artistiche e azioni itineranti, nuovi modi di collaborazione transfrontaliera nell’area della Svizzera meridionale e della Lombardia con specifico riferimento alla produzione alimentare, tratto specifico e unificante dell’italianità di questo territorio. Una cultura che identifica un mondo e un paesaggio condiviso di saperi tecnici e naturalistici (beni materiali e immateriali), di relazioni umane che si conservano, si trasformano e sono suscettibili di interventi di promozione e di salvaguardia.

Giovedì 23 aprile
ore 20.30
Milano, Palazzo Pirelli Auditorium Gaber

EAT performance preview 

LACING SHOW 3: appuntamento al Fuori Salone 2015 per le merlettaie canturine

Già nella scorsa edizione del Fuori Salone una delegazione di merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, si era presentata con merletti  e performance live che interpretavano il tema  “Sharing Design”, forme di condivisione creativa fra tradizione e nuovi artigiani digitali.
Quest’anno saranno ospitate da Lombardini22,  all’interno dell’installazione site specific di Stefano Boccalini “ Le parole sono ponti”. Si tratta di vasi-sculture che vogliono richiamare l’attenzione sul senso delle parole e sulla possibilità che hanno di unire, di creare ponti, condivisione, “germogli”.
Un legame potente con il tema del nutrimento, della natura e dell’Expo. E un legame poetico con il merletto, arte dell’intreccio e del “legare”, metafora della possibilità di tessere connessioni fra antiche tradizioni e i linguaggi del contemporaneo per continuare a far “crescere” il saper fare locale!

Giovedi 16 aprile 2015
dalle h.19 alle h.24
Via Lombardini 22, Milano